Jaume Carbonell

(1942 / 2010)

 

Pitture:  

Lavoro recente   

1.991 - 2.002  

 1.980 - 1.990  

 1.962 - 1.979  

Pittura murale  

Incisione   

Ex-libris   

 

Inizio web  

Català   

Français   

English   

   

 

     

 

 

 

 

 

e-mail: manzanoarne@yahoo.es

  

 

CaixaForum Barcelona. 2011

 

Blog de Jaume Carbonell, artista pintor

 

Blog de José Luis Muñoz: Jaume Carbonell

 

 

Visite el juego "PatimPatamPatum" ilustrado por Jaume Carbonell:

"PatimPatamPatum" en boardgamegeek.com

 

Premio Oscar della Cultura 2001 - Firenze

                                       Premio Antiqua Florentia "Omagio a Giorgio Vasari" - Firenze 2002

 

 

 

Nato a Barcellona il 1.942

Studi:

Conservatorio de Artes Suntuarias Massana

Conservatorio de las Artes del Libro

Viaggi dallo studio in Italia ed in Grecia

Esposizioni:

A partire da 1.966:

Barcelona  (Ateneu Barcelonès, Sala Jaimes, Galeria Syra, Sala Madei, Sala Dalmau, Sala Parés)

Toulouse

Madrid

Londres

Valencia

Zaragoza

Palma de Mallorca

París

Marsella

Torino

Trieste

Ginebra

Girona

Lleida

Castellón de la Plana

ed altre popolazioni di Catalunya.

 

Musei e collezioni pubbliche:

Museo del C.I.O. (Comitato Olimpico Internazionale) - Laussane

Museo Comarcal de la Garrotxa - Olot

Museo de Porreres, Mallorca

Museo Balaguer - Vilanova i la Geltrú

Museo de Arte de Girona

Museo del Ex-libris de Xylon Argentina, Buenos Aires

Biblioteca de Catalunya

Collezione Testimonio de "la Caixa" - Barcelona

Collezione Banco de Sabadell

Collezione della Junta del Puerto de Barcelona

Collezione della Diputación Provincial de Barcelona

 

 

Alfonso Confalone scrisse:

L’ARTE DI JAUME CARBONELL

Un dispiegamento di colori pure e intensi, dalla luce forte, ma calda, riposante, mai aggresiva, va a comporre con toni d’incanto visioni di un mondo percepito sia con lo spirito, sia con il corpo, un insieme di sensazioni intrise di forti connotati simbolici che parlano nel linguaggio spontaneo eppure elevato del sentimento: questa é la prima impressione che suscitano le opere di Jaume Carbonell, autore lirico dallo stile originale e dalla profonda personalità. La sua raffigurazione così dolce e soave della vita della Natura (unitamente terrestre e umana) celebrata in tutti i suoi aspetti più fertili e biotici, con un sincero e religioso amore che tutto avvolge, assume una dimensione talmente sacra da trasformare in mito non solo le fiabesche allegorie, ma anche quegli scorci della realtà quotidiana che i superficiali definiscono prosaiche. E’il potente trasporto sentimentale verso la vita nella sua totalità e la percezione di questa come Divina che rendono le opere dell’Autore un cantico di estasi mistica che non separa mai il senso della concretezza del mondo terreno dalla sua sacralità panteistica.

Infatti, se di senso del Sacro e del Mistico dobbiamo parlare, nell’arte Carbonell, questo non é mai qualcosa di uranico, ma é sempre rivolto alla Terra e alla Natura come fonte di gioia e piacere fisico, non solo spirituale, la cui esaltazione nell scene di festa campestre lo tiene lontano da ogni dualismo: non c’é opposizione fra Spirito e Materia, il suo amore per l’Umanità e per la Natura é la sua fede, i suoi soggetti ne sono la mitología e la pittura ne é l’iconografia. Tutto ciò traspare dal suo stile che evolve concezioni figurative che rechiamano Cézanne, Matisse e i Fauves per il superamento del modello naturalistico e il plasmare le forme secondo l’espressione dell’animo dell’Artista, e un’atmosfera simbolico-primitiva molto vicina al Gauguin del periodo Tahitiano, il tutto, però, in un contesto altamente personale. Le figure, infatti, quasi sempre fanciulle dalle forme morbide e dai volti delicati, quasi infantili, esprimono una sublime tenerezza e una purezza sentimentale che emana incantevole dallo sguardo innocente degli occhi. Ma un particolare non può sfuggire a chi osserva l’opera interna dell’Artista Catalano: in ogni dipinto l’ambientazione é sempre festosa, eepure, sui volti dei personaggi non é mai presente il sorriso o la risata; é, probabilmente, una scelta compiuta allo scopo di non turbare l’intensità della contemplazione che é prima dei personaggi (alter-ego dell’Autore) e poi dell’osservatore, e per infondere con comossa solennità il valore e, al contempo, la fragilità della felicità che la Natura può dare, così minacciata da un mondo nuovo che non ne riconosce più l’importanza, le norme, le tradizioni, una felicità fatta di attimi che Jaume Carbonell ha saputo rendere infiniti.

  Alfonso Confalone

Secretario Generale della Galleria Centro Storico di Firenze

 

-o-o-o-o-o-

 

Jordi Benet scrisse:

Jaume Carbonell é in determinati aspetti plastici, uno degli eredi attuali meno storico della  perenne cultura mediterranea, la quale, nelle regioni catalane, non finisce mai di rinascere ed attualizarsi, perchè costituisce un substrato che aglutina forme di espressione che appaiono nella superficie in modo, spesso e volentieri, molto diversi. Nel caso di questo pittore troviamo, per sentimento e formazione, delle profonde radici che tendono a manifestarsi negli esseri umani nel paesaggio degli elementi di permanenza che si potrebbero classificare di umanistici. Questo non significa, nonostante, che ci troviamo davanti ad una opera di contenuto piú o meno neoclassico, ma ci troviamo davanti ad una realizzazione totalmente antinaturalista, nella quale si intravedono essenze di sfondo mitologico. Delle esperienze di vita di atemporalità, infatti, che eludono rappresentazioni individuatrici e si avvicinano a trasposizioni generiche e categoriche. Tutto questo senza dimenticare l’assimilazione dovuta ai contributi indimenticabile del nostro secolo, con il fauvismo e il cubismo in primo luogo, che contribuiscono, insieme alla intuizione e alla speculazione condote dal pittore, a fare vigente e significativa la sua singolare visione.

Tanto nelle sue figure femminili come nei suoi paessaggi, l’impostazione della volumetria piú rigorosa dentro della libertà di plasmazione, e l’utilizzazione di un cromatismo esaltato e metaforico, sono parametri che trasmettono alla sua opera una configurazione di turgidità e robusticità. E nello stesso tempo, sottoliniamo la compenetrazione della realtà vitale della terra con l’interpretazione quasi mitificata però senza smettere mai di essere vitalistico nel corpo della donna, questi sono fattori che avvicinano questa opera, in un certo modo e in disparte di tutta immitazione stilistica, allo spirito esemplare ed indipendente di alcuni maestri dell’arte catalana moderna come Joaquim Sunyer e Manolo Hugué, che integrarono al suo momento (1910-1913) quella famosa Escola de Ceret che fu fondamentale per lo svilupo delle tendenze forse piú prestigiose della creatività artistica contemporanea.

            Jaume Carbonell, valore giovane ma provvisto di maturità spirituale, è già arrivato, nella sua linea piena di risuoni insigne, dei risultati plausibili e rivelatori della certezza della sua autenticità indiscutibile.

  Jordi Benet

  Storiografo e critico di Arte

 

Sopra  
Sopra     

 

 

 Elaborazione web:
 Josep Manzano
 Copyright © 2000 
 Riveduta: 14 sep 2015 12:34:09 +0200